Casali del Manco (CS), 22 luglio 2025

Turismo lento, cicloturismo, scoperta degli antichi borghi e dei luoghi più interni della Sila, dove il fresco regna sovrano anche nei momenti più torridi dell’estate, puntando al turismo tutto l’anno, che non sia solo mare. La penultima tappa nazionale di Appennino Bike Tour, delle 14 previste dalla Liguria alla Sicilia per promuovere la ciclovia dell’Appennino, si è svolta in Calabria a Casali del Manco, luogo dove la natura incontra la storia locale, territorio ideale per gli amanti del turismo lento e dell’escursionismo, grazie alla vicinanza con il Parco Nazionale della Sila e ai numerosi sentieri che lo attraversano. Il comune, unica tappa in Calabria, ha ospitato il villaggio di ABT Festival e il Forum sullo Sviluppo Sostenibile dell’Appennino, luogo d’incontro per amministratori, enti ed associazioni locali per discutere di come promuovere e far crescere le aree interne appenniniche, creare nuove opportunità di vita e di lavoro anche grazie allo sviluppo turistico. L’occasione anche per una pedalata ecologica alla scoperta del territorio, con sosta a “la Locomotiva” a fianco della piccola stazione di San Nicola Silvana Mansio dove arriva ancora, nei fine settimana, il piccolo trenino turistico a vapore dalla nota località turistica di Camigliatello. Ma anche per scoprire il vecchio casolare in rovina, rifugio di briganti, del noto film “Il Lupo della Sila”, con Silvana Mangano e Vittorio Gassman che qui fece epoca, tanto che Silvana Mansio deve il suo nome proprio a questo evento, una sorta di ‘omaggio’ all’attrice che volle però fosse utilizzato solo il nome.
“La ciclovia dei parchi sta diventando un attrattore importante, 540 km di ciclovia attraverso i nostri parchi dal Pollino, alla Sila, alle Serre dell’Aspromonte: significa che la Calabria non è solamente mare, ma anche montagna, un turismo che ci consente anche di destagionalizzare rispetto al mare – spiega l’assessore regionale alle politiche per il lavoro della Calabria Giovanni Calabrese – Siamo contenti degli ottimi risultati che si stanno ottenendo appunto sulla montagna. La montagna oggi viene valorizzata, viene conosciuta attraverso un turismo lento, autentico, sostenibile, il che significa che oggi ci sono le condizioni per una Calabria completamente diversa rispetto al passato. Anche ABT Festival, un evento importante, un evento che fa conoscere la nostra montagna insieme a tutta l’attività che con i parchi stiamo portando avanti. Oggi finalmente rispetto al passato si comincia a parlare della montagna calabrese, una montagna bellissima, autentica in modo assolutamente positivo. Questa – conclude l’assessore Calabrese – è una grande soddisfazione per tutti i paesi calabresi anche perché facciamo turismo attraverso la montagna, facciamo turismo tutto l’anno e attraverso il turismo creiamo occupazione e facciamo conoscere le varie bellezze della Calabria.”

“Il nostro, i nostri mi sento di dire, sono dei territori con tante, tantissime potenzialità e noi tutti quanti, nel rispetto dei ruoli differenti, dobbiamo lavorare per valorizzare le tante potenzialità dei nostri territori e lo dobbiamo fare facendo rete, intercettando risorse, dando voce alle persone, alle tante storie belle, alle realtà produttive che sono presenti e che caratterizzano i nostri territori – spiega Francesca Pisani, sindaco di Casali del Manco – Lo dobbiamo fare partendo dalla cultura, dalla storia, dell’enogastronomia, dall’artigianato, perché possiamo farcela, perché i nostri territori hanno le carte in regola, puntando proprio su un turismo che sia, lo abbiamo detto più volte, di qualità, sostenibile, perché no, puntando sul cicloturismo: i nostri territori meritano veramente di avere un ruolo di primaria importanza per quanto riguarda il turismo nella nostra nazione e non solo.”.

“Non siamo destinati ad avere grandi numeri, ma numeri di grande qualità, davvero di grande qualità – sottolinea Ettore Lupo, presidente della FIAB Ciclabile Cosenza, che ha partecipato con un gruppo di ciclisti alla pedalata dell’ABT Festival. – Il consiglio è di cominciare a venire anche qui: un ciclista, su queste montagne, può trovare bellezza e divertimento, panorami mozzafiato. E poi c’è Silvana Mansio, un luogo già noto, dove è stato girato anche un film.”

Anche qui la nuova frontiera, come ha spiegato al forum Luca Fregola, funzionario del Dipartimento Turismo e Marketing Territoriale e Mobilità Sostenibile della Regione Calabria, è dunque il turismo esperienziale: turismo lento, ciclovie e cammini.
“E’ la nuova frontiera del turismo perché è un turismo che assaggia il territorio proprio a passo lento e quindi può beneficiare di tutto quello che è la bellezza, la cultura, i borghi, l’enogastronomia e tutto quello che un ciclista o un camminatore incontra sul proprio percorso – spiega Fregola – È un turismo che a noi interessa molto perché è un turismo che destagionalizza e delocalizza rispetto alle coste che è il turismo per cui la Calabria è più nota. La Calabria però possiede anche tre parchi nazionali ed un parco regionale, è una regione con un cuore verde, si respira l’aria più pulita d’Europa e quindi invitiamo tutti i ciclisti a venire a pedalare in questa meravigliosa terra”.

e Marketing Territoriale e Mobilità Sostenibile della Regione Calabria
Casali del Manco, nato dalla fusione di vari comuni, è un comune dal territorio molto vasto, con una superficie di 170 chilometri quadrati.
“Questo comporta – spiega Michele Rizzuti, assessore comunale con delega all’edilizia scolastica e alla viabilità di Casali del Manco – che gestiamo una popolazione di 10 mila abitanti, distribuita tra la zona valliva, dove risiede la maggior parte delle persone e che è praticamente attaccata alla città di Cosenza, a circa 200 metri sul livello del mare, e la parte montana sull’altopiano silano. Nella zona valliva ci sono servizi integrati con quelli della città, ad esempio anche gli autobus cittadini arrivano fino a noi. Ma la stragrande maggioranza del territorio comunale si estende sull’altopiano, dove si raggiungono quasi i 2000 metri di altitudine: lì ci sono impianti di risalita, si scia d’inverno e d’estate si praticano attività come la mountain bike lungo i pendii delle piste. Il nostro impegno su un territorio così vasto è immenso: cerchiamo di rispondere sia alle esigenze quotidiane di chi vive a contatto con la città, sia a quelle di chi sceglie l’altopiano per soggiorni brevi, per il turismo lento, per gustare la cucina locale e, soprattutto, per vivere una vita lenta, fatta di paesaggi mozzafiato, natura e ambiente.”

“Fino a pochi anni fa, il turismo qui era legato quasi esclusivamente agli impianti di risalita e allo sci da discesa, nonostante le piste fossero inadeguate per praticare davvero questo tipo di attività – sottolinea Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree Protette di Legambiente. – Oggi il turismo è molto di più: ciclovie, trekking, ciaspolate, turismo attivo e sostenibile. Qui puoi vivere una vacanza a contatto con uno straordinario paesaggio, di tipo prettamente alpino: un altopiano ricco di boschi, laghi e acque. Uno scenario turistico profondamente cambiato, anche grazie all’istituzione del Parco nazionale della Sila.”

Responsabile nazionale Aree Protette di Legambiente
Un parco che è “un angolo di paradiso”, come lo definisce Liborio Bloise, il nuovo commissario del Parco della Sila.
“In questi primi mesi di attività – ha spiegato Boise al forum di ABT Festival – sto cercando di rilanciare l’immagine del parco nella sua globalità, aiutato da tutti gli operatori. Qui esistono già una serie di reti abbastanza solide e storicizzate. Vorrò collaborare sempre di più e migliorarle queste reti, proprio per fare in modo che una riserva come questa possa ritornare ad essere al centro di tutto il sistema dei parchi nazionali. Questo è il mio obiettivo e questo è il focus che cercherò di seguire.”

“Da oltre 20 anni pionieri di iniziative per la valorizzazione del territorio – ha raccontato al forum Giuseppe Gurgio, presidente dell’associazione TMC 360, dove TMC sta proprio per turismo montano-calabrese – Tra gli eventi più conosciuti sicuramente Sila Trevette, ormai facciamo 10 anni, 260 km di itinerario nella neve, circa 400 partecipanti ogni anno. Queste iniziative sono importantissime perché comunque danno degli spunti, dei momenti di confronto, ma ci fanno capire e rafforzano la qualità del territorio e le potenzialità che ha questa nostra Svizzera, il nostro grande nord nel sud”.

Anche in Sila si lotta per mantenere vivo il territorio, non solo dal punto di vista turistico.
“I nostri territori sono prevalentemente piccoli comuni, con meno di 5.000 abitanti. Associamo circa 300 comunità in tutta Italia – spiega Rosanna Mazzia, presidente dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia. – Ci occupiamo di sviluppo e rigenerazione sociale delle comunità locali, che riteniamo siano l’unico vero presidio contro lo spopolamento. È l’unico antidoto a quella che è, a tutti gli effetti, una spada di Damocle sospesa sulle teste di chi vive questi borghi tutto l’anno, 365 giorni su 365. Le azioni di animazione sociale che portiamo avanti, insieme alle comunità e agli amministratori locali, sono pensate per attivare percorsi concreti e positivi, che rendano le persone consapevoli del valore dei propri territori. L’obiettivo è far sì che la scelta di restare non sia vista come un ripiego, ma come un’opportunità per diventare custodi attivi della tutela, valorizzazione e futuro di queste aree.”

Ad ABT Festival era presente anche Salvatore Tarantino, artigiano di Casali del Manco, in rappresentanza della Tasa Tarantino, una piccola bottega specializzata nella coltelleria artigianale. Una testimonianza concreta di come, anche sulla Sila, il lavoro possa rinascere grazie a una tradizione secolare.
“Realizzo coltelli per chef, come questo set creato insieme ad Antonio Biafora, chef stellato del ristorante Hyle a San Giovanni in Fiore – racconta Tarantino. – È un set che porta in tavola la nostra tradizione attraverso le geometrie dei coltelli antichi calabresi. Usiamo corno di bufalo inciso e incastonato con argento 925 e madreperla australiana, faggio e ciliegio del nostro altopiano silano, ulivo proveniente dalla piana di Gioia Tauro e manici in corno di montone, sempre con inserti in argento 925. Il vassoio è in teak, mentre il cofanetto è in legno di roco, impreziosito da inserti in argento 925 e abalone australiano.”
Oltre alle linee ispirate alla tradizione calabrese, la produzione spazia anche verso lo stile giapponese:
“Realizzo coltelli per chef professionisti e appassionati, come questo Takobiki, pensato per sfilettare tonni fino a un quintale e mezzo, perfetto per il taglio di sushi, sashimi o carni di media e grande dimensione, come una fiorentina. Il manico è in legno d’ulivo della piana di Gioia Tauro.”
Tarantino non dimentica le radici locali:“Realizzo anche i coltelli tipici della nostra tradizione regionale, quelli che portavano sempre con sé i nostri nonni e bisnonni. Ad esempio, questo l’ho realizzato in castagno silano fiammato, con inserti in rame. Il peduzzo, la punta ricurva tipica del nostro coltello, è anch’esso inciso a bulino, sempre in rame.”
MATERIALI UTILI FOTO E VIDEO
https://youtu.be/ag_1vjR-zDA video riassuntivo di ABT Festival a Casali del Manco
https://www.youtube.com/watch?v=NiTZvLhQGrg video promozionale ABT Festival 2025
https://abtfestival.com/casali-del-manco/ scheda e programma evento Casali del Manco
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