MONTAGNA: LA BASILICATA PUNTA SUL POLLINO, INVERSIONE DI TENDENZA SU SPOPOLAMENTO

Castelluccio Inferiore (PZ), 15 luglio 2025

Nel cuore del parco nazionale del Pollino, nell’Appennino lucano meridionale, in un ambiente naturale di rara bellezza, Castelluccio Inferiore – che fino al 1813 costituiva un unico comune con Castelluccio Superiore che lo domina dall’alto – con i suoi 1875 abitanti può essere preso come esempio per la sua ‘resilienza’, cioè per la capacità di adattarsi a un mondo e ad economia che cambia cercando nuovi modi per far vivere il proprio territorio. Un territorio che, spiega il sindaco Paolo Francesco Campanella, “vuole dimostrarsi e non solo mostrarsi”, pur soffrendo come altre, località appenniniche dello spopolamento e della mancanza di lavoro e servizi. Un fattore positivo, ovvero una inversione di tendenza, è stata osservata in un recente rapporto UNCEM: se n’è parlato nella località lucana in occasione del Forum regionale dello Sviluppo sostenibile dell’Appennino promosso nell’ambito di ABT Festival, il festival nazionale in 14 tappe dalla Liguria alla Sicilia nato per far conoscere Appennino Bike Tour, la ciclovia dell’Appennino di 3100 km in 43 tappe pensata per unire in unico progetto di sviluppo le aree interne della dorsale appenninica italiana.

Paolo Francesco Campanella, Sindaco di Castelluccio Inferiore

Le istanze del forum, che ha visto Castelluccio Inferiore come unica tappa in Basilicata, saranno portate al forum nazionale in Parlamento a Roma il prossimo 21 novembre, assieme a quelle delle altre regioni visitate dal festival, ha fatto una fotografia sulle realtà che operano per lo sviluppo del territorio.

“I dati ufficiali – spiega il sindaco Campanella – seguono il trend attuale, quindi arrivano da fonti diverse: camere di commercio, ISTAT e tutte le organizzazioni preposte a questo tipo di monitoraggio e rilevazione. Il dato ci ha lasciato abbastanza soddisfatti. Perché? Perché c’è chi sostiene che le aree interne siano destinate a morire, o che non debbano morire – poi su questo la politica fa il suo gioco – ma il punto è che il cuore di questo dato mostra una tendenza opposta: le aree interne stanno iniziando a diventare un’opportunità di lavoro, un’opportunità di vita. E questo, naturalmente, non può che farci piacere.

Sono ormai 7-8 anni che si investe nelle aree interne. La nostra è un’area composta da 27 comuni: abbiamo avuto la capacità di attivare una strategia da 32 milioni di euro. Siamo stati bravi, come sindaci, a non cedere alla logica del campanile: ci siamo seduti attorno a un tavolo, abbiamo ragionato insieme e messo al centro ciò che fosse più utile per la comunità, anche a scapito di singoli interessi. E oggi vediamo i risultati.

Un altro elemento di cui possiamo andare fieri è la costante attenzione alla ricerca di strumenti normativi adeguati. Siamo riusciti a costituire una Green Community e anche una CER – Comunità Energetica Rinnovabile. Abbiamo aderito alla Fondazione Cerr Italia perché, ad oggi, partire in autonomia per costituire una CER comporterebbe un contrasto normativo enorme. Il vero problema, infatti, è ottenere l’accreditamento al gestore unico: ed è una delle cose più complesse da affrontare.”

Anche il Gal (Gruppo azione locale) ”Cittadella del Sapere” ha spiegato al forum come opera per la promozione locale.

“Innanzitutto si è avviata la programmazione per il 2026 e gli anni successivi. A breve partiremo con gli interventi a sostegno delle attività nei settori dell’artigianato e dell’agricoltura, e contemporaneamente in ambito culturale e artistico, con la creazione di veri e propri circuiti della cultura – spiega Franco Fiore, rappresentante del GAL Cittadella del Sapere. – In parallelo, naturalmente, continuiamo a interagire con i comuni per sostenere e valorizzare le iniziative che hanno un reale significato. Quando si intende sviluppare un progetto legato all’ecoturismo nei territori comunali, possiamo, ad esempio, ipotizzare di finanziare soggetti interessati a realizzare strutture ricettive lungo i percorsi, pensate per cavalieri o per altri tipi di viaggiatori.

Franco Fiore, rappresentante del GAL Cittadella del Sapere

Si tratta, dunque, di azioni che riguardano sia beni materiali sia beni immateriali.”

E in questo modo si riescono a reperire fondi da girare su queste iniziative? “Sì – replica Fiore – ci sono dei fondi da utilizzare per queste iniziative che interessano chiaramente i comuni”.

“Il messaggio è semplice: l’unica strada è fare rete, perché solo insieme possiamo affrontare e risolvere questa grande problematica – sostiene Gerardo Larocca, presidente di ANCI Basilicata. – In questi mesi sono riuscito ad associare tutti i comuni della Basilicata: ho raggiunto un bel traguardo, avere tutti e 131 i comuni come soci ANCI. Questo dimostra che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, e che insieme possiamo vincere questa battaglia.

Gerardo Larocca, presidente di ANCI Basilicata

È fondamentale fare rete, essere vicini ai nostri giovani, far capire loro che in questa terra ci sono opportunità. Ma dobbiamo costruire insieme una rete solida: non solo tra comuni, ma anche con le istituzioni, i privati, le associazioni che ogni giorno lavorano e lottano nei territori.

I giovani devono sentirsi rappresentati, soprattutto nei loro sogni. Un futuro possibile in questa regione esiste, ed è su questo che dobbiamo puntare. Dobbiamo saper coniugare tradizioni, storia, cultura e risorse del territorio con innovazione, tecnologia e ricerca. I giovani devono potersi riconoscere in questo percorso e credere nel futuro della Basilicata.”

Tra le tradizioni da preservare, anche il “Piccidat”, un pane dolce di tradizione pasquale ma che ora si mangia tutto l’anno, buono col dolce e col salato, salame e salsiccia locale: presentato al festival, il suo rilancio potrebbe creare anche nuovi forni e opportunità di lavoro.

“Il “Piccidat” – spiega Floriana D’Armento della pro loco di Castelluccio Inferiore – è della nostra tradizione gastronomica castelluccese ed è costituito da ingredienti molto semplici, appunto poveri della gastronomia dei nostri paesi ed è costituito da farina, uova, lievito, strutto e sale.

È tipico della tradizione pasquale, con la stessa pasta di questo impasto venivano per le femminucce ‘ la cuzzola ‘ che sarebbe proprio la bambola con cui le bambine giocavano, al centro per fare la testa un uovo, e per i maschietti invece il tipico ‘u turtone’ che invece è destinato ai bambini, prevalentemente in forno a legna e lunga cottura. I bambini lo adorano con la Nutella”.

Non solo cibo, ma anche grandi progetti che legano bicicletta e ambiente. Come quelli che porta avanti il Parco Nazionale del Pollino in particolare questo che riunisce i parchi della Calabria in bicicletta.

“E’ un bellissimo progetto, la ciclovia dei parchi, che ci sta dando una grande visibilità a livello europeo – racconta Carmelo Pizzuti che è referente del parco nazionale Pollino – Si attraversa in questo territorio bellissimo, tutta la Calabria, sono circa 500 chilometri, in bicicletta. Partendo dal parco nazionale del Pollino, che è la prima tappa venendo praticamente da nord, si arriva fino al Parco Nazionale dell’Aspromonte.”

Carmelo Pizzuti, referente del parco nazionale Pollino (a dx)

“Siamo stati un progetto pilota, ma ci uniremo chiaramente al parco dell’Appennino Lucano, e non solo, andremo anche verso l’est, verso la Puglia, verso le Marche, perché per noi interessa avere sinergie con altri parchi nazionali. E’ un itinerario che cammina su tutto l’Appennino, ma in mezzo ai due mari. Quindi – conclude Pizzuti – è un progetto che guarda al futuro.”

MATERIALI UTILI FOTO E VIDEO

https://youtu.be/CxQEL0XoFeo video ABT Festival a Castelluccio Inferiore

https://abtfestival.com/casteluccio-inferiore/ scheda e programma evento Castelluccio Inferiore

Intervista a Paolo Francesco Campanella, Sindaco di Castelluccio Inferiore (PZ), Basilicata 

https://youtu.be/2pXNnK7wUsc cortometraggio Castelluccio Inferiore

https://youtu.be/EQ9izyqpdt4 Spot promozionale Castelluccio Inferiore

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